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Motorsport: non solo spettacolo ma ricerca e sviluppo

14 Aprile 2022
- Di
Viola
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Tempo di lettura: 3 minuti

MOTORSPORT RICERCA SVILUPPO - In Formula 1 la Rossa risorge. Risorge dalle ceneri di un accordo stretto con FIA nel 2019 di cui non si conosce la maggior parte dei dettagli. Uno sì però e riguarda lo sviluppo e la ricerca sul carburante  E10 che oggi viene parzialmente usato per alimentare la nuova era delle monoposto di Formula 1. Non siamo qui però per parlare dei vantaggi e degli svantaggi che l’accordo possa aver portato alla Scuderia di Maranello nella progettazione di una macchina, che ha detta del suo pilota Charles Leclerc è una “bestia”, ma di come il motorsport sia da sempre terreno fertile per lo studio e lo sviluppo di soluzioni all’avanguardia da riportare poi nella produzione dei veicoli da strada che usiamo tutti giorni.

Come il motorsport contribuisce allo sviluppo dei veicoli da strada

Storicamente le gare auto e motociclistiche sono sempre state terreno fertile ed economico per testare sul campo nuove tecnologie da installare sulle auto di serie. Tra le migliori che maggiormente sono state messe sotto la lente di ingrandimento troviamo affidabilità, performance elementi imprescindibili per un mezzo da corsa, ma anche robustezza del telaio, prestazioni del motore e con l’incremento della sensibilità a soluzioni green anche motori elettrici e carburanti sempre meno inquinanti. Tra i costruttori più attivi in questo senso troviamo Psa (con Ds Automobiles, Peugeot e Citroën), Ford, Hyundai e Toyota, e Ferrari. Quest’ultima si è inserita in questa lista molto più recentemente rispetto alle altre e in particolare è impegnata nello studio dei motori elettrici e del carburante E10, in collaborazione con il partner Shell. 

Carburanti sintetici, il futuro dell’alimentazione per auto

Le monoposto di F1 costituiscono una nuova generazione e hanno portato in scena numerose novità. Tra queste troviamo il carburante E10, cioè una miscela con 90% di combustibili fossili e 10% di bioetanolo di provenienza vegetale. Il progetto di Formula 1 però è quello di arrivare al 2025 con il 100% di carburanti sostenibili. La società petrolifera Shell ha così assunto un ruolo fondamentale nell’analisi e lo studio dei carburanti ecologici per la F1 del presente e del futuro.

"È sicuramente un enorme cambiamento, ma un passo fondamentale per rendere più sostenibile la Formula 1", afferma Binotto, team principal Ferrari. "La F1 è sempre stata una piattaforma di innovazione per prestazioni, affidabilità e tecnologia, e da adesso può esserlo anche per quanto riguarda la sostenibilità. L'elettrificazione totale non è l'unica soluzione, crediamo che ci siano altre soluzioni come, per esempio, l'ibridazione con combustibili completamente sostenibili".

Se per la massima categoria automobilistica il full electric non è contemplato, lo è però per altre categorie, promesse per la maggiore da Alejandro Agag. 

Il motorsport e lo sviluppo dei motori elettrici

Ad oggi esistono numerose gare con veicoli mossi da motori 100 elettrici: Moto E, Formula E, Extreme. Ma non solo, il 2022 non ha fatto in tempo ad iniziare che già abbiamo visto una competizione mista. Audi ha infatti deciso di partecipare alla Dakar con tre veicoli totalmente elettrici, mai testati prima. Le vetture, una delle quali guidata dal Campione di Rally Carlo Sainz, dopo un tentennamento iniziale, hanno dimostrato di potersela cavare benissimo tra le insidie del deserto vincendo e piazzandosi nelle prime posizioni in molte tappe. 

I veicoli e le monoposto da corsa full electric hanno permesso di avere oggi auto con motori ricaricabili con accelerazione uguali, se non superiori ad un motore a scoppio tra quelli più potenti. In questo campo sono però ancora molti i limiti da studiare e risolvere: prezzo, manutenzione delle batterie, distribuzione delle stazioni di ricarica, autonomia, i principali. 

Non solo motori e carburanti ma anche pneumatici

Il contributo del motorsport alle migliorie delle auto da strada non si limita alle tecnologie che le compongono o ai sistemi di alimentazione dei motori, ma anche agli pneumatici. Le gare che vedono correre in pista monoposto a ruote scoperte solitamente hanno pneumatici lisci, scanalati solo in caso di pioggia. La Formula E costituisce un’eccezione. Michelin, distributore unico di di gomme per questa serie mette a disposizione delle scuderie solamente pneumatici scanalati, esattamente come quelli da strada. Questo però le monoposto corrono solamente su circuiti cittadini e nelle gare non è previsto il cambio gomme in caso di pioggia. Ed è proprio sulle condizioni in caso di asfalto bagnato che si concentrano gli studi. 

Uno degli elementi che viene osservato è la reazione delle gomme con la pioggia, in particolar modo relativamente al fenomeno dell'aquaplaning. Questo è infatti un fenomeno molto pericoloso per gli automobilisti, anche per i più esperti, compresi i piloti da corsa. 

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