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Affaticamento decisionale

21 Luglio 2022
- Di
Parvin
Tempo di lettura: 3 minuti

AFFATICAMENTO DECISIONALE - Voglio parlarvi di AFFATICAMENTO DECISIONALE, un’espressione coniata dallo psicologo sociale Roy F. Baumeister. Descrive la capacità, o la sua mancanza, di prendere decisioni. 

Come si manifesta e come combattere l’affaticamento decisionale

In qualità di leader, abbiamo enormi richieste su di noi. E quando l'energia necessaria per soddisfare tali richieste supera la quantità di energia che abbiamo, ci esauriamo. 

Jeff Bezos, CEO di Amazon, non prende riunioni prima delle 10 e gli piace dormire 8 ore ogni notte. Dice che gli piace avere le sue riunioni "alto QI" alle 10 del mattino quando ha la più alta quantità di energia. 

"In qualità di dirigente senior, vieni pagato per prendere un numero limitato di decisioni di alta qualità. Se prendo 3 buone decisioni al giorno, è abbastanza." 

Nella mia esperienza come CEO aziendale, ricordo, invece, giorni in cui mi svegliavo provando stanchezza, lieve ansia, mancanza di motivazione e annebbiamento del cervello nonostante dormissi 8 ore ogni notte. Un giorno, durante una trasferta di lavoro, ero in piedi davanti alla coda del controllo passaporti, la mia frequenza cardiaca ha iniziato ad aumentare, ho iniziato a iperventilare;  stavo attraversando una crisi esistenziale, provocata dalla stanchezza psicologica, che si è manifestata come un attacco di panico. Nel frattempo il mio team, i miei clienti, il mio commercialista, i miei genitori, i miei fornitori mi sollecitavano a rispondere a e-mail, telefonate, messaggi e incontri decisionali.

Un’altra misura per prevenire il burnout decisionale, oltre il consiglio offerto da Bezos,  è concentrarsi su aspetti chiave della cura di sé come Nutrizione, Esercizio, Vita sociale. Non aspettare di essere improvvisamente supino a causa di un attacco di panico o peggio. Prendi sul serio la cura di te stesso! 

Trova il tuo giusto obiettivo

Per evitare di arrivare all’affaticamento decisionale è anche necessario capire quale obiettivo vogliamo dare alle nostre giornate, o pensando più in grande, alla nostra vita. Negli incontri spesso mi capita di sentire questa frase: “ho sempre avuto un desiderio, un sogno nel cassetto ma…” Talvolta si rivolgono a me proprio perché questo sogno vuole prendere forma ma non sanno da che parte cominciare. Per prima cosa chiariamo cosa NON sia un sogno: ad esempio, non lo è vincere somme di denaro! il denaro è solo un mezzo.La domanda giusta da porsi è: cosa voglio realizzare con quei soldi? La risposta identifica il tuo vero sogno, la tua aspettativa di felicità. 

Dietro ad ogni sogno ci sono dei compromessi, scelte da fare e situazioni da accettare. A volte la verità è che non abbiamo voglia di fare tutti i sacrifici e i passaggi necessari perché un desiderio divenga realtà. La domanda è quindi “Che cosa sto cercando veramente?”  Ogni sogno ha in sé una peculiarità che desideriamo portare nella nostra vita per renderla speciale; ed è solo questo che ci darà la forza per rimboccarci le maniche e trovare quella costanza e impegno necessari per trasformare un sogno in un progetto di vita. Quando trovi il tuo progetto, quello vero, oltre le risposte patinate o di circostanza, lo senti. Senti il cuore battere, l’entusiasmo crescere, ti viene voglia di svegliarti prima la mattina o fare tardi la sera. 

Altro aspetto importante è inserire un po’ di quel sogno nelle tue giornate; inizia ad “assaggiarlo”; se avrai coltivato quel sogno, lo avrai nutrito con tante piccole azioni, sarai pronto a modificare il tuo piano per inseguirlo o aggiornarlo! Lo farai perché coltivare i nostri sogni ci rende felici, ci fa pregustare la soddisfazione di quello che arriverà. Non nutrire MAI pensieri come tanto oramai è tardi, ormai non è più possibile, ormai ho una certa età, ormai ho famiglia. 

Educare la mente

La nostra mente infatti è come un motore di ricerca potentissimo, creativo e super veloce, e può fornirci le migliori risposte di cui abbiamo bisogno: ma a patto che tu chieda le cose giuste e la nutra con i pensieri giusti. 

Fare una domanda piuttosto che un'altra ci sintonizza con determinate risposte e ne esclude altre. 

Di seguito ecco un flusso di domande: 

1. Cosa c’è di buono in questo momento della mia vita?

2. Cosa non è ancora come vorrei?

3. Cosa sono disposto a fare per migliorare la situazione?

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