FIRENZE TAMPON TAX - In Italia ogni bene considerato di lusso -ovvero un bene di consumo superfluo e che rappresenta una spesa eccessiva rispetto alle possibilità economiche di qualcuno- è tassato al 22%. Tra questi beni sono inseriti anche assorbenti, tamponi e coppette mestruali, che hanno quindi la cosiddetta tampon tax, cioè l’imposta sul valore aggiunto (IVA) al 22%. Ma l’Italia non è la sola a considerare di lusso un bene che in realtà è necessario per le donne. La polemica riguardo a questa tassa è attiva in tutto il mondo tanto che molti paesi hanno già cominciato ad abolirla o a rendere totalmente gratuiti questi tipi di beni. Firenze è la prima città italiana ad abolire la tampon tax.
In Italia l’iva sugli assorbenti femminili è stata introdotta nel 1973 passando nel tempo dal 12 a 22%. Tale passaggio ha destato molte polemiche che hanno portato la camera dei deputati ad approvare un emendamento per cui l’iva verrà portata al 5% solo per gli assorbenti biodegradabili e compostabili. Questa manovra è stata solo fumo per gli occhi dato che prodotti per l'igiene femminile che ricadono in questa categoria in commercio sono pochissimi. Per questo ancora oggi i prodotti assorbenti, coppette mestruali e anche i pannolini per i neonati, sono sottoposti all’aliquota ordinaria del 22 per cento perché non sono considerati beni di prima necessità.
Molti altri paesi però stanno cominciando a capire che si deve portare una svolta vera sulla tampon tax. Il Canada, per esempio, ha abolito la tassazione nel 2015 a seguito di una petizione presentata al governo. Negli Stati Uniti è successo lo stesso in diciassette stati. Ma anche Australia, Kenya, India hanno seguito l’esempio dei paese precedenti. In alcuni casi però non si è arrivati ad annullare completamente la tampon tax, ma sono stati distribuiti assorbenti gratuiti nelle scuole, come è successo in Scozia.
Come già detto sopra l’Italia è ancora ben lontana da fare qualche passo verso la riduzione Dell’IVA sui beni essenziali di igiene femminile. Il discorso però non vale per il capoluogo toscano. La città di Firenze infatti è la prima città italiana ad aver eliminato la tampon tax.
“Il ciclo non è un lusso eppure in Italia l’Iva sugli assorbenti è al 22%: la tassazione prevista per i prodotti non di prima necessità. Come se potessimo scegliere se avere o meno il ciclo. Persino al tartufo è toccata una sorte migliore: ritenuto bene essenziale, ha l’Iva al 4%”.
Questo è quanto affermato dalla consigliera comunale Laura Sparavigna, forte promotrice dell’iniziativa. Grazie anche al suo contributo da oggi in tutte le farmacie comunali di FIrenze sarà possibile acquistare assorbenti e coppette mestruali senza tassazione.
“L’obiettivo è un intervento normativo, ovviamente”, continua la dem Sparavigna. “Ma l’impegno contro la tampon tax mostrato dall’assessorato coinvolto e dalle oltre venti farmacie comunali che assicurano e garantiscono un servizio di prossimità per tutta la comunità è un messaggio forte verso il nazionale e un esempio virtuoso per gli altri Comuni!”.
L’iniziativa fiorentina è stata accolta anche in Emilia-Romagna con le città di Carpi e Sassuolo. La speranza è che il risultato ottenuto dalla città di Firenze sia di esempio non solo per le singole città ma che porti ad un provvedimento statale.