FUNDRAISING HAMID-REZA KHOYI - Numerose sono nel mondo le associazioni benefiche che si occupano di migliorare la vita delle persono con difficoltà. Si va da strutture di ricerca, a strutture i riabilitazione e accoglienza. Queste realtà però non possono farcela da sole e andare avanti solamente con la buona volontà. Anche se non ci piace dirlo però per andare avanti hanno bisogno di soldi e neanche porti. In ogni nazione lo stato sostiene le varie fondazioni con agevolazioni fiscali e aiuti economici, ma ancora non basta. C’è bisogno di altri ingressi. Hamid-Reza Khoyi, commercialista ed ex membro del consiglio di una di queste fondazioni, ci introduce la sue esperienza e da consigli su come cercare finanziatori esterni.
Qualche anno fa la Fondazione La Fonte era alla ricerca di un nuovo membro del consiglio da inserire nel suo team. Un mio amico, anch'egli facente parte del suddetto consiglio mi ha segnalato questo posto perchè ben consapevole che quando c’è bisogno di rimboccarsi le maniche sono il primo. Così ho accettato di entrare al far parte del consiglio della fondazione.
Mai scelta fu più giusta. La Fondazione La Fonte ospita ragazzi con disabilità. I ragazzi della struttura non vi trovano solo alloggio, ma anche un luogo dove imparare cose nuove. L’ambiente che si vive è attraversato da un clima familiare e l’intento a lungo termine è quello di insegnare ai ragazzi un mestiere per rendersi utili nella società e trovare il loro posto nel mondo.
I ragazzi che ho incontrato nel corso degli anni mi hanno trasmesso moltissime emozioni. Loro non hanno filtri, di conseguenza tutte le emozioni e le reazioni che hanno sono genuine e sincere. Rapportarsi con loro dona una grande pace perché sai che chi hai davanti non ha maschere e tutte le interazioni che hanno con te sono dettate da pura veridicità.
Riuscire a lavorare con i ragazzi con disabilità e cercare di dare loro un futuro roseo a cui ambire è già difficile di per se’. Ma non è l’unica difficoltà a cui le associazioni benefiche devono far fronte. L’ambiente in cui i ragazzi e i membri delle fondazioni deve essere consono e avere tutte le strumentazioni necessarie per coadiuvare il lavoro degli ospiti e dei lavoratori. La realizzazione di una cosa simile richiede molto denaro. Gli spazi devono essere messi a norma, si devono avere tutte le infrastrutture dotate delle necessarie macchine e in più devono essere garantiti gli standard di sicurezza.
Gli organi organizzativi dei vari Paesi tramite un contratto di prestazioni garantiscono di coprire parte dei costi delle fondazioni. Le Fondazioni da parte loro devono riuscire a coprire con tali rimborsi le utenze fisse, la manutenzioni degli ambienti e l'introduzione di nuove attrezzature per garantire gli standard prestazionali. Tali aiuti però non sono sufficienti a coprire tutte le spese.
Le fondazioni benefiche devo capire che in futuro lo stato non offrirà loro maggiori aiuti, anzi forse i fondi a disposizione saranno ancora meno. Il rischio è quindi quello di vedere le entrate diminuire notevolmente. Cosa fare allora? Rivolgersi sempre più a sistemi di donazioni da privati e aziende.
Il fundraising però non è così facile. Ogni giorno nascono decine di nuove fondazioni e associazioni benefiche. Queste per dare il via alla loro attività e mantenerla in funzione hanno bisogno di numerose risorse economiche che ricercano nello stato, ma soprattutto nelle donazioni private. Ma chiedere soldi non è così semplice. Infatti i privati, prima di buttarsi in una nuova iniziativa valutano ogni piccolo dettaglio.
Il fundraising è un settore molto interessante perché permette alle strutture di raccogliere fondi per la loro parte operativa ed effettuare investimenti. Sono moltissime le aziende e i privati che hanno a disposizioni ingenti capitali da investire nelle associazioni benefiche, ma altrettante sono queste ultime.
Per distinguersi nella massa c’è bisogno di mettere in campo un fundraising ben strutturato e organizzato. A tale scopo esistono società specializzate che possono dare un supporto alla raccolta fondi. Ma è necessario che tutti capiscano l’importanza di costruire molto bene il proprio fundraising. Poiché chi lo fa può attingere a sufficienti dato che per molti ci sono fondi ma non associazioni a cui destinare.
La cosa che conta maggiormente nel fundraising secondo me, Hamid-Reza Khoyi, è rendersi conto che conto che tutti i giorni viene creata una nuova fondazione. Questa potrebbe avere miliardi di disponibilità ma spesso la gente non sa dove andare a bussare perché non sa presentare bene la sua proposta. Invece basterebbe molto poco per avere piccoli importi per una vasta popolazione, portando così a successi enormi.
Gli investitori infatti possono essere molteplici. Basti pensare ad alcuni esempi del mondo dell’arte e dell'istruzione che hanno progetti già realizzati. Tali progetti sono stati resi possibili da fondi arrivati da ex studenti. Un po’ costruito sulla falsariga di quello che avviene nelle università americane. Tutto questo per ribadire che il potenziale c’è ma va sfruttato bene.