INCONTRI VIRTUALI - Vi siete mai fermati per un attimo a riflettere su come la pandemia Covid-19 ci abbia prepotentemente spinti ad abbracciare una vita sempre più virtuale? Che ci piaccia o no, questo è un dato di fatto.
La crisi covid-19 ha generato molte opportunità, tra cui gli incontri virtuali
Vorrei per un attimo focalizzarmi sui vantaggi che questo cambiamento ha portato nelle nostre vite… vorrei evitare di rimpolpare quella sfilza infinita di lamentele in stile “siamo tutti rovinati” e, anche questa volta, vorrei prendere consapevolezza dell’opportunità generata da una crisi mondiale.
Pensiamo ad esempio agli incontri di lavoro. Molti di noi sono seduti nei propri uffici e nelle proprie case lamentandosi, in attesa di un “via libera” (che non dipende in alcun modo dalle nostre azioni o dalla nostra volontà), di non poter più fare i business meeting “come una volta”. Certo, l’essere umano è un essere socievole, si sa. Nessuno di noi è disposto a rinunciare alle relazioni in presenza, neanche la persona più timida e introversa. Ma mentre la gran parte dei professionisti si lamenta e rimane immobile, l’altra parte dei “business man” ha colto opportunità che mai si erano presentate in passato. Ripeto: nessun giudizio, solo una sana presa di di coscienza rispetto ai vantaggi scaturiti da questo cambiamento epocale.
Prima della pandemia ricordo che ero disposta a prendere un aereo last minute, volare per 6 ore, sostenere i costi di 3 - 5 giorni di vitto e alloggio, affrontare 3 ore di fuso orario e sacrificare una notte di sonno, per poter fare 3 o 4 incontri importanti accuratamente organizzati con fatica nello stesso periodo per ammortizzare i costi di viaggio. Oggi questo non si può più fare così facilmente, e sicuramente non si può più fare contenendo costi e tempi. Ma cos’è successo invece? La tecnologia ci è venuta incontro e tutti, ma proprio tutti, siamo stati messi nelle condizioni di poter effettuare incontri e riunioni virtuali.
La maggior parte dei mezzi tecnologici erano già a nostra disposizione prima della pandemia, ma per limiti culturali, cognitivi o più semplicemente per via delle nostre abitudini, non eravamo orientati al loro utilizzo nella normale routine lavorativa. E così si risparmiano ore di viaggio, costi di carburante, emissioni ambientali… questo che impatto ha avuto sulle vostre vite private? Ci avete mai pensato? Forse anziché sentirvi stanchi per queste “modalità moderne”, non avete valutato quanto più tempo passate con le vostre famiglie? Quanti più soldi vi sono rimasti sul conto corrente? Sui bilanci di certe aziende poi, questo risparmio rappresenta facilmente decine, se non centinaia, di migliaia di euro!
Ma non finisce qui: avete pensato all’aumento del rendimento e al miglioramento dell’efficienza derivante da questi incontri virtuali?
In realtà questo scenario non fa che aumentare le persone che hanno diritto a sussidi. A giugno incassavano la disoccupazione (Naspi) 1,3 milioni di persone, altrettanti sono quelli in grado di lavorare che prendono il reddito di cittadinanza. Oltre ai disoccupati ci sono anche 13,5 milioni di inattivi e scoraggiati, soprattutto giovani che non cercano un posto, convinti di non trovarlo…
Se prima in cinque giorni di trasferta ero in grado di incontrare cinque persone, ora, stando comodamente seduta a casa o in ufficio, posso arrivare ad effettuare fino ad otto incontri al giorno con persone connesse da tutto il mondo. Così facendo risparmio sui tempi di trasferimento e sui costi di trasferta. Tradotto in numeri più grandi, se ipotizziamo una media annua di 200 giorni lavorativi a persona e una media di 4 incontri al giorno, significa poter effettuare 800 incontri annui contro i 200 che avremmo effettuato con le costose modalità tradizionali. Questo si traduce, ad esempio, in un aumento del 300% delle nostre opportunità di vendita e quindi in un corrispondente incremento del nostro fatturato!
E il bello è che gli uomini e le donne di affari di tutto il mondo, a differenza di quel che avveniva fino ad un paio di anni fa, hanno integrato nella loro routine quotidiana questa nuova modalità di incontri virtuali, che sia per opportunità o per obbligo, quindi si è conseguentemente abbassata la probabilità di trovare porte chiuse, anche per chi non può permettersi di spendere grosse cifre di trasferta.
Con tutto ciò non voglio dire che gli incontri online sono l’unica e definitiva soluzione. Sono ben consapevole dell’esigenza naturale che noi esseri umani abbiamo di incontrarci di persona. D’altra parte, questi nuovi canali mi hanno permesso di esprimere la mia socialità e di avere l’opportunità di conoscere e collaborare con persone, che diversamente non avrei potuto incontrare. E non abbiamo dovuto aspettare di conoscerci di persona per iniziare a generare vantaggi economici!
Ci sono anche degli ambiti in cui questi vantaggi non sono stati colti così pienamente: penso ad esempio alla mala gestione di molte “DAD” (didattiche a distanza), ad alcuni interventi tecnici sugli impianti, a medici che devono operare manualmente sui pazienti e così via. Ma non possiamo nemmeno negare che esistono già esperienze di didattica a distanza organizzata in maniera efficace ed interattiva. Esistono collaborazioni tecniche attuate virtualmente a distanza che hanno portato alla risoluzione del problema sull’impianto, magari con lo sviluppo di nuovi mezzi tecnologici. Penso anche alle visite a distanza e ai macchinari biotecnologici per operare in remoto sui pazienti.
Siamo tutti concordi, e anche io non vedo l’ora, di voler tornare presto ad una vita di relazioni in presenza, ma sono sicura che questo mondo integrerà entrambe le modalità reali e virtuali al fine di migliorare in modo significativo le nostre vite e le nostre opportunità ancora e ancora… e allora che aspettiamo? Andiamo a coglierle!