La transizione energetica rappresenta il cruciale bivio dell'umanità nel XXI secolo. In un mondo in rapida evoluzione, l'energia sostenibile è la chiave per un futuro prospero e verde. Questo articolo esplorerà come stiamo abbandonando le vecchie fonti di energia a favore di soluzioni più pulite ed efficienti, gettando le basi per un mondo in cui l'ambiente è preservato e le nostre esigenze energetiche sono soddisfatte in modo responsabile. In tal senso va lo studio condotto da Edison con The European House Ambrosetti e presentato al Forum di Cernobbio. Lo studio ha l’obiettivo di promuovere una riflessione strategica rispetto alle evoluzioni che plasmeranno la Società del Futuro.
La transizione ecologica è una priorità condivisa tra giovani e imprese italiane. L'80% dei giovani e il 60% delle imprese la considerano cruciale per il futuro. I giovani pongono enfasi su valori inclusivi, comunità e bene comune. Inoltre, il 67% delle imprese ritiene che l'attuale modello economico non promuova uno sviluppo sostenibile, mentre il 60% ritiene insufficiente l'attenzione verso inclusione, crescita economica, tutela ambientale e resilienza. Questo genera incertezza per il futuro in sette giovani su dieci. La svolta ecologica è ora essenziale.
Lo Studio ha identificato 3 mega trend che impatteranno sullo sviluppo della Società fino al 2050:
La tendenza dominante nel contesto geopolitico attuale riguarda la crescente polarizzazione globale tra il blocco occidentale e quello sino-russo. Questa polarizzazione è accompagnata da un gruppo diversificato di Paesi che preferiscono collaborazioni flessibili e multidimensionali, adattandosi agli interessi strategici in evoluzione. Inoltre, questa evoluzione nel panorama internazionale sta provocando una ristrutturazione delle catene globali del valore, in particolare nei settori industriali considerati di grande importanza e ad alta tecnologia. In definitiva, assistiamo a una ridefinizione degli scambi internazionali all'interno di una globalizzazione frammentata, suddivisa tra diverse regioni geografiche di competenza.
In parallelo, il contesto demografico vede la combinazione di due diversi fattori: da un lato è visibile un forte cambiamento nei pesi demografici delle diverse regioni del mondo. In particolare, il peso dell’Europa sulla popolazione globale dovrebbe raggiungere il 7% al 2050, in calo di 13 punti percentuali rispetto al 1960 e di 2 punti percentuali rispetto al 2022. Nelle economie mature lo scenario demografico implica anche l’invecchiamento della popolazione: in Italia la popolazione over-65 è oggi il 23,5% del totale e potrebbe salire fino al 34,9% del totale al 2050.
Nel periodo più recente l’accelerazione tecnologica è stata associata allo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale generativa: ChatGPT è stata l’app che ha raggiunto più rapidamente i 100 milioni di utenti mensili, impiegando solo 2 mesi. Lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale è divenuto quindi un tema centrale nello scenario competitivo internazionale con tutti i maggiori Paesi impegnati a ottenere un vantaggio competitivo dalla sua applicazione.
Un ulteriore aspetto centrale che emerge dallo Studio riguarda la necessità di accelerare i tempi della transizione mantenendo forte l’attenzione su comunità, territorio e sistema pubblico. L’urgenza di agire per ridurre la distanza tra il futuro desiderato e il futuro realisticamente prospettato si traduce nei giovani in impegno e senso di responsabilità verso la comunità e il territorio:
In parallelo, anche le imprese stanno affrontando il cambiamento:
La tecnologia ha ovviamente un ruolo chiave in questo processo di cambiamento:
Per guidare il cambiamento verso la ‘Società 5.0’ – che mette al centro il benessere dell’uomo tramite la convergenza tecnologica – occorre però un potenziamento del sistema educativo (per quasi 2 giovani su 3), con una maggiore focalizzazione sui temi di etica, tecnologia e sostenibilità oltre che sulle competenze tecniche (citate da quasi un’azienda su 2), necessarie a cogliere appieno le opportunità della transizione tecnologica.
“Siamo di fronte a una rivoluzione tecnologica ed energetica. Abbiamo deciso di dispiegare investimenti notevoli. Dovremo spendere di più nei prossimi due decenni. L’Europa è al centro della politica di decarbonizzazione. Bisogna creare lo strumento per gli investimenti e piattaforme tecnologiche per essere leader mondiali come Usa e Cina.
La necessità di perseguire obiettivi di sostenibilità e inclusività rende l’energia un fattore chiave per realizzare un futuro equo e rispettoso dell’ambiente: è sufficiente pensare che tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile definiti dalle Nazioni Unite, 6 su 17 (e 28 target) sono direttamente impattati dall’energia – ha sottolineato Nicola Monti – Questo ruolo cruciale non farà che intensificarsi grazie alle frontiere aperte dalla ricerca, dall’innovazione e dagli investimenti: già oggi, infatti, l’energia è il primo settore economico a livello europeo e italiano per intensità degli investimenti (39% del valore aggiunto del settore in entrambi i casi, per un valore complessivo di 90 miliardi dell’Unione Europea)”.