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Alessio Aiani - Gestione del rischio: cos'è e perchè applicarla

23 Febbraio 2022
- Di
Alessio
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Dadi messi in fila a formare la scritta Risk
Tempo di lettura: 4 minuti

ALESSIO AIANI GESTIONE RISCHIO - Con gestione del rischio definiamo il processo di identificazione e valutazione dei rischi e la creazione di un piano che consenta di contenere o tenere sotto controllo quelli individuati e le loro conseguenze ripercuotibili. Un rischio è una potenziale perdita o danno, ed è ascrivibile a molteplici ambiti. Vediamo insieme come applicarlo e perché è importante farlo. 

I metodi della gestione del rischio l'analisi di Alessio Aiani

Senza entrare nel merito di ogni tipologia di rischio – che varia a seconda di ogni azienda ed impresa – ciò che serve per realizzare una corretta gestione del rischio è la conoscenza dei diversi approcci. 

Naturalmente la decisione rispetto a questi dipende da numerosi fattori, interni ed esterni all’azienda. Nonostante ciò è possibile adoperare diverse strategie:

  • non assunzione del rischio: è la soluzione più semplice che prevede, in presenza di un certo rischio, di non perseguire la strada che potrebbe condurre verso quel rischio stesso;
  • prevenzione rispetto al rischio: attraverso questa strategia si lavora sulla riduzione dei fattori negativi potenziali e a favorire i fattori favorevoli;
  • protezione dal rischio: questa strategia prende di mira gli scenari più sfavorevoli per l’azienda e cerca di tamponare le perdite nel caso che questi si realizzino;
  • assicurazione dal rischio: questa strategia consente, dietro il pagamento di una certa somma, di trasferire il rischio a un altro soggetto;
  • ritenzione del rischio: è la definizione tecnica del cosiddetto “rischio calcolato”, cioè quella strategia nella quale si mette in conto un certo rischio senza tuttavia assumere alcuna strategia preventiva, perché giudicato inutile o non conveniente.

Le fasi di applicazione del risk management

Per poter applicare nella maniera corretta il risk management è necessario seguire determinate fasi. Eccole elencate di seguito  

  • step 1 – Definizione del rischio. Vanno innanzitutto identificati i rischi per la singola organizzazione e il loro allineamento con gli obiettivi strategici.
  • step 2- Mappatura del rischio. A livello accademico vengono definite 4 tipologie principali di rischio che andranno a guidare il successivo sottofase di risk assessment: rischi strategici, operativi, di compliance, rischi di natura economico-finanziaria. Il risk assessment prevede che, identificati i rischi che limitano o inficiano il raggiungimento degli obiettivi, per ciascuno si debba valutare la natura dell’impatto che può essere positivo o negativo e la sua probabilità di accadimento.

Il valore del rischio deriva dal prodotto tra probabilità e impatto:

un evento ad alto impatto ma bassa probabilità potrebbe dunque produrre un rischio basso e viceversa. Di questa fase fa parte anche la definizione del risk appetite che, definito a livello di vertice, indica la propensione al rischio dell’organizzazione, in stretta connessione con la strategia aziendale. In pratica definisce la soglia massima di rischio alla quale l’azienda vuole esporsi senza compromettere il proprio business.
Se per qualche ragione il rischio (calcolato come probabilità per impatto) dovesse superare la soglia di risk appetite, si dovrà passare alla successiva fase di risk management.

  • Step 3- Risk management. È l’attività che permette di mitigare il rischio nel momento in cui il suo valore supera il risk appetite. Serve a riportarlo sotto la soglia di tolleranza, eliminando il rischio in eccesso. Si possono adottare diverse strategie, come la cessione del rischio o il cambiamento di prassi e procedure aziendali, con varie modalità di trattamento del rischio per produrne l’abbassamento.
  • Step 4 – Reporting di comunicazione del rischio residuo. Il nuovo valore del rischio, ricalcolato dopo le misure di mitigazione, va comunicato al top management.
    Si passa dal cosiddetto rischio inerente (calcolato al netto delle misure di sicurezza e mitigazione) del rischio residuo (che comunque permane, nonostante l’applicazione delle misure di mitigazione).

Il vertice aziendale sarà responsabile della decisione finale soprattutto nel caso in cui non si sia riusciti, nelle fasi precedenti (di risk assessment e risk management), nel bilanciamento fra minacce e opportunità.

  • Step 5 – Monitoraggio. Rappresenta la fase finale anche se non conclusiva, visto che il rischio è mutevole nel tempo. Nel mondo del risk management, vale, infatti, il concetto di continuous improvement, al variare delle condizioni aziendali o del settore.

Rischio operativo 

Il rischio operativo è definibile come il rischio di perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane, sistemi interni oppure da eventi esogeni. 

Ridurre il rischio operativo significa riorganizzare i processi di controllo interni dell’azienda in modo da rispondere in maniera puntuale ed efficace ai mutamenti di mercato. Le aziende devono quindi poter riconoscere i segnali di un’anomalia e di un incidente in rotta di collisione con l’impresa. 

Ciò implica, innanzitutto, identificare i Key Risk Indicators che permettano di monitorare regolarmente i fattori che più influenzano l’andamento dell’azienda. Quidni abilitino una prospettiva ad ampio raggio su cosa funziona e cosa invece va corretto.

I Key Risk Indicators sono dinamici: soprattutto in un momento di profondo cambiamento sociale, urbanistico ed economico, devono essere aggiornati per ridefinire le priorità.

L’importanza della gestione del rischio per un’azienda - Alessio Aiani

Le diverse attività che fanno parte del RM possono condurre le aziende verso la crescita e l’efficientamento dei processi che le compongono. Questo genera un miglioramento della performance aziendale. Quindi, oltre a sottolineare la funzionalità delle pratiche attinenti al controllo aziendale, il RM può diventare una spinta propulsiva.

Affrontare la gestione del rischio, prima di tutto, significa condurre una corretta analisi sull’azienda. Verificare, cioè, l’organizzazione della stessa, le priorità, la collocazione delle risorse umane e finanziarie. Il risk management, tenuto presente questo, pertanto può essere definito come:

Un insieme di attività, metodologie e risorse coordinate per guidare e tenere sotto controllo un’organizzazione in riferimento ai rischi della stessa.

Attraverso questo, pertanto, è possibile sia prevenire gli eventuali effetti negativi del rischio aziendale, sia ottimizzare l’efficienza operativa dell’azienda stessa. 

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