Analizzo e comparo tecnicamente i vari sistemi fiscali nel mondo e cerco di portarli in Italia con proposte ed idee da sviluppare sul nostro territorio.
La mia idea è: MENO PRESSIONE FISCALE quindi MENO NERO, quindi PAGANO TUTTI, quindi lo STATO INCASSA DI PIU’.Per l’Italia quella delle riforme fiscali ed economiche non è solo una necessità non più rimandabile, è una grande sfida e un nodo da sciogliere per il futuro del Paese.
Burocrazia semplice, equa tassazione, incentivi ed aiuti alle imprese sia sul mercato nazionale che internazionale, fisco amico, possibilità di interloquire con qualsiasi apparato burocratico dello Stato, normative chiare con propensione a modificare indirizzi e norme a seconda delle nuove situazioni dettate dal mercato.
Queste riforme non devono guardare all’immediato, al presente, ma a uno sviluppo futuro con una visione inclusiva e produttiva; una riforma lenta costante nel tempo, che cambi completamente le radici dell’impianto tributario. Il principio ispiratore è quello dell’investimento, dello Stato che fa ciò che l’impresa privata da sola non può fare e che promuove innovazione e ricerca : se attiro attività sul territorio con incentivi fiscali a breve termine, a lungo termine creerò un indotto economico di crescita e di ricchezza anche culturale. Con un piano così strutturato anche le imprese straniere potranno decidere di stabilirsi in Italia.
Le imprese cercano condizioni ottimali per poter investire e produrre; uno Stato illuminato deve anche semplicemente capire perché una impresa trasferisce la sua sede all’estero e poi provare a ricreare in Italia quelle stesse condizioni -o anche migliori- economico-giuridiche che l’impresa ha trovato all’estero.