LUIGI CARUNCHIO - La transizione digitale sta coinvolgendo più settori. Tra questi c’è anche l’ambito contabile con tecnologie come business intelligence, machine learning, blockchain e smart contract che stanno integrando le già note Fatturazione elettronica, le videoconferenze, la VPN, l’eLearning, la consulenza digitale e il controllo di gestione. L'utilizzo di queste tecnologie sta influenzare il settore. Per capire come e quanto abbiamo intervistato Luigi Carunchio, componente della giunta nazionale di Confprofessioni e delegato alla digitalizzazione e innovazione digitale.
È vero che molto spesso nell’immaginario collettivo la figura del commercialista viene associata esclusivamente all’espletamento di compiti fiscali o contabili. A mio avviso ciò è oltremodo limitante sia per il professionista stesso, che per la controparte, sia essa un imprenditore, un altro libero professionista o un altro soggetto economico in generale.
Da sempre ho visto la figura del commercialista molto vicina a quella degli avvocati d’affari americani; ovvero consulenti a 360° che possano aiutare il cliente. Questo nel tempo diventa un vero e proprio partner, offrendo una consulenza professionale gestionale legata a vari ambiti:
Ormai la mera gestione contabile e fiscale è diventata una mera commodity e il valore aggiunto è nelle attività collaterali gestite da uno studio professionale
L’impatto che hanno avuto nel settore è, e sarà, rilevante. Hanno cambiato e cambieranno ancor di più le modalità professionali operative e stanno creando con un’intensità crescente sempre più opportunità di business. Basti pensare all’impatto dei smart contract nella gestione dei processi aziendali. per questo più che “come sono state accolte dai professionisti del settore”, mi domanderei se i professionisti del settore abbiano avuto la volontà e la capacità di accogliere queste nuove tecnologie, comprendendone il reale potenziale.
A mio avviso innanzitutto ci deve essere una predisposizione al cambiamento, in quanto senza questo si rischia di essere fortemente limitati nel corso degli anni. Un adeguamento professionale non è solamente necessario, ma fondamentale. La professione contabile, come molte altre, sta cambiando. Questi strumenti digitali aumentano la velocità di risposta alle esigenze del cliente, il quale per competere in un mondo in trasformazione, richiede la reattività oltre che la qualità del servizio professionale
Faccio dei piccoli esempi. Basti pensare che quando ho iniziato la professione i clienti non avevano la possibilità di contatto che c’è adesso. Il mercato si è ampliato dal punto di vista geografico e ciò fa si che necessariamente si andrà verso strutture di studi professionali organizzato come più come imprese che come i vecchi studi singoli.
Attualmente siamo in un mondo in cui le tempistiche si sono azzerate e la richiesta professionale è quella di avere una risposta ad alto tasso qualitativo nel minor tempo possibile. Per questo ha senza dubbio generato una necessità di acquisizione di competenze sempre più specifiche e una capacità di risposta immediata; inoltre, ha permesso di alimentare il proprio business costantemente, ottimizzandone le tempistiche: ad esempio, nel passato per avere un cliente all’estero bisognava recarsi necessariamente di persona e investire risorse, talvolta anche in maniera improduttiva. Ora è possibile sfruttare le call per pianificare il tutto, limitando gli incontri in presenza e rendendo maggiormente efficiente ed economica l’organizzazione del lavoro.
Per quanto riguarda i vantaggi, come anche emerso dalle risposte precedenti, ritengo che le nuove tecnologie possano portare efficienze gestionali rilevanti, maggiore economicità e soprattutto nuove opportunità di business, siano esse relative alle mere modalità di acquisizione dei clienti o relative alla natura dell’incarico professionale stesso. Per quanto attiene agli svantaggi, alcune attività tradizionali potranno subire dei radicali cambiamenti e in generale il professionista che non si faccia trovare pronto e predisposto alla novità potrebbe subire importanti perdite in termini di fatturato o essere obbligato a reinventarsi. E in particolare tenderanno ad avere problemi gli studi composti da singoli professionisti
Per le imprese vedo in verità molti più vantaggi che svantaggi; infatti, ritengo che sia vitale per loro adeguarsi alle regole del mercato attuale, sempre più dinamico e globalizzato: chi non lo fa resta indietro e perde quote di mercato che con le recenti dinamiche di crisi e difficoltà economico-finanziarie sono vitali. Un oculato utilizzo della tecnologia può creare in tal senso importanti risvolti positivi ma, come nel caso dei professionisti, ritengo che le nuove tecnologie siano uno strumento efficace se alla base rimangono idee vincenti, frutto esclusivamente della mente umana, componente che nessuna tecnologia potrà sostituire. Per questo devono e dovranno essere un mezzo e non un fine, ma una componente a supporto dell’imprenditorialità e della professione.
Legato al mondo delle professioni, sicuramente quei soggetti che svolgono attività metodiche e ripetitive, ad esempio legate ai dichiarativi fiscali o contabili, per le quali un’intelligenza artificiale può sostituire la maggioranza del lavoro svolto dall’operatore. Anche in altre professioni, quali gli avvocati o i tecnici sarà ancora più veloce la transizione digitale e il rischio di estinzione per coloro che non si adegueranno al nuovo modo di svolgere le proprie attività.
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