Icona di facebookIcona di InstragramIcona del social X

Recovery Plan - Speranze o Certezze?

25 Maggio 2021
- Di
Ginanneschi
Tempo di lettura: 3 minuti

RECOVERY PLAN - Speranze o certezze? - Il Bel paese sta ancora cercando di trovare la sua via di fuga dalla pesante crisi economica dovuta alla pandemia di covid-19. A tal proposito entra in gioco il Recovery Plan che in questo articolo viene spiegato dall'esperto del settore economico  Marco Ginanneschi.

Recovery Plan - Speranze o Certezze?

Finora l'unica certezza che abbiamo sul Recovery Plan è la somma delle risorse disponibili pari a 248 miliardi di euro per l'Italia, ma occorre fare chiarezza innanzitutto sui termini dei vari piani e programmi che altrimenti risulterebbero sinonimi, senza evidenziare le differenze di specie che non sono solo tecnicismi ma che aiutano a capire l'ampio panorama di risorse disponibili.

Il Recovery Plan riguarda il complesso dei progetti, comprensivi di quelli previsti dal Next Generation EU che ha la fetta maggiore con 235 miliardi ed un orizzonte temporale di utilizzo fino al 2026 ed è composto per 191 miliardi dal Recovery and Resilience Facility (RFF), per 31 miliardi dal Fondo Complementare e per 13 miliardi dal programma React-EU.

La fetta più importante di questi fondi è data dai quasi 70 miliardi di sovvenzioni, senza trascurare ovviamente l'importanza di tutta la parte restante che costituisce l'importo dei prestiti agevolati.

PNRR: Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è articolato in 6 missioni principali:

  1. digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura
  2. rivoluzione verde e transizione ecologica
  3. mobilità sostenibile
  4. istruzione e ricerca
  5. inclusione sociale
  6. Salute 

Per il resto, per chi vuole approfondire la struttura del piano, su tutti i siti governativi abbiamo una eccellente, ma forse non altrettanto convincente, descrizione delle necessità e degli obiettivi da raggiungere, in modo minuzioso ma comprensibile.

Chi potrebbe non essere d'accordo sulle analisi di contesto nelle prime pagine? Vengono forniti con dovizia di particolari le percentuali, le statistiche e i trend sullo stato di salute (o forse sullo stato di malattia) dell'economia del nostro Paese, dell'impoverimento della popolazione, della contrazione del PIL, dell'aumento del debito pubblico, dell'aumento della disoccupazione e tutti gli altri elementi che ci fanno ancora di più ingolosire sull'opportunità, unica nel suo genere, che abbiamo per risollevarci.

Recovery Plan: solo speranze?

Il pericolo è che diventi una ciambella di salvataggio dove aggrappandoci con tutta la forza che abbiamo, rischiamo di precipitare a fondo perché siamo scomposti nei movimenti e nelle azioni. Ecco allora ancor di più la necessità non solo di capire dove intervenire, ma soprattutto le modalità che devono essere utilizzate per un coordinamento sistemico di tutto l'impianto amministrativo che deve rimettersi in moto con la semplificazione delle procedure, che non allentano ovviamente le normative di verifica, ma che ottimizzano i processi autorizzativi per istruttorie più veloci e snelle.

La speranza di tutti è di poter ripartire costruendo basi solide su cui far atterrare i progetti descritti nel PNRR presentato dall'Italia e non rischiare che possa rimanere solo il "libro dei sogni" non realizzato.

In questi ultimi giorni assistiamo allo scontro politico nel dilemma: riforme ora o riforme ad un prossimo governo politico?

Ancora una volta la miopia della classe politica ci sta portando all'autodistruzione, come dimostrato dall'andamento del PIL italiano degli ultimi venti anni pre-covid rispetto agli altri paesi europei. E' proprio questo che non funziona! Siamo un paese diviso che non riesce ad essere unito nemmeno nelle situazioni emergenziali, quando si rischia di perdere tempo sul colore della pettorina da indossare quando la gara è già cominciata e tutti gli altri stanno correndo.

Recovery Plan: alcune osservazioni

Una sola considerazione: possibile che quando si parla di riforme occorre parlare di fare tutto insieme? Fisco, giustizia, sanità, scuola, politiche sociali, sappiamo benissimo di essere indietro su tutto ma se cominciamo a voler fare tutto insieme si rischia come al solito di non far nulla.

In questo momento occorre solo metter mano sulla semplificazione amministrativa e sul codice dei contratti pubblici (che molti amano chiamare, in gergo poco tecnico, codice degli appalti) se vogliamo utilizzare in maniera efficace ma soprattutto efficiente i fondi che sono stati stanziati.

La speranza di tutti è di poter ripartire costruendo basi solide su cui far atterrare i progetti descritti nel PNRR presentato dall'Italia e non rischiare che possa rimanere solo il "libro dei sogni" non realizzato.Per approfondimenti riguardo al mondo del lavoro, clicca qui

 Per saperne di più su Marco Ginanneschi, clicca qui

Icona di facebookIcona di InstragramIcona del social X
Copyright @Finanze Investimenti Criptovalute